Il Parroco Di Galeazza Ci Convoca Per Pregare

p. Hubert M. Moons, o.s.m. – S. Marcello, Roma – 2 ottobre 1999

“[…]Sostiamo insieme davanti alla sua immagine, concentrando in essa la nostra attenzione: il sacerdote è seduto davanti ad una scrivania sulla quale c’è un libro aperto, un Crocifisso, una piccola statua della Madre di Dio, alcuni libri e un cero.

1. Don Ferdinando è in un atteggiamento di riflessione, il suo volto irradia pace. Porta il suo mondo davanti al Padre celeste. […] Porta tutti davanti al suo Dio: la parrocchia povera, la successione difficile, il progetto sulle sorelle Busi e il discernimento. […] Nella preghiera […] raggiunge una pace, trova forza interiore, per l’unione dei cuori e nell’adempimento degli impegni quotidiani.

2. L’immagine del Cristo Crocifisso. […] Davanti al crocifisso don Ferdinando impara la metodologia del servizio. Rimane sempre discepolo, mette i talenti e la vita al servizio dei parrocchiani, per rimanere sempre fedele al loro servizio. […] Pregare il Cristo crocifisso implica la disponibilità ad assumere i sentimenti di Cristo, a farli diventare parte di noi, a trasformarci, a raggiungere fin d’ora l’invito eucaristico di essere in tutto “memoria di Cristo” soprattutto nelle case sempre più anonime e presso i crocifissi.

3. L’immagine di Santa Maria. Ci troviamo davanti alla giovane donna che ha generato il bambino Gesù e che vive la sua maternità anche accanto al figlio Crocifisso. […] Ferdinando è testimone della presenza attiva di Maria nella sua vita di parroco e fondatore. […] L’ispirazione a Santa Maria crea comunione perché continuiamo l’accoglienza del discepolo Giovanni; dalla devozione nasce un tipo di comunità: quella che ritrova la sua missione nel Magnificat.

4. I libri. […] Colui che vediamo nell’immagine in profondo ascolto si lascia evangelizzare per primo. Solo così può pensare alla direzione spirituale e alla formazione. Non è lui al centro, ma da Maria riceve l’invito: Fate quello che vi dirà.

Questi doni sono accessibili anche a noi: la preghiera, la comunione con il Crocifisso, un servizio come quello di Maria, ricreare ogni giorno, il nostro mondo, la società in cui viviamo a partire dalla Parola di Dio. Sono questi i doni che Dio ci offre per la nostra santificazione. Con questi stessi strumenti di grazia Don Ferdinando, la comunità di Galeazza sono diventati luce, portano il cero pasquale di Cristo Risorto e Vivo fuori dalla chiesa di Santa Maria, oltre le frontiere della parrocchia per raggiungere città dell’Italia, del Brasile, della Germania, della Corea e della Repubblica Ceca. Grandi cose ha fatto in Don Ferdinando l’Onnipotente. Santo è il suo Nome.”